Trauma cranico: il bambino ha battuto “la zucca”, cosa faccio?

IL TRAUMA CRANICO NEI BAMBINI

I traumi cranici accidentali sono statisticamente più frequenti nei maschi da 0 a 2 anni.

I piccoli di questa età sono assolutamente imprevedibili sia perché le loro acquisizioni motorie sono imprevedibili (un lattante che fino a ieri non rotolava, può farlo improvvisamente oggi, magari finché sta sul fasciatoio), sia perché non possiedono alcuna cognizione del pericolo e non sono in grado (anche in età successive) di valutare le conseguenze delle loro azioni.

Così anche il genitore più attento può trovarsi alle prese con un bambino che abbia battuto il capo in malo modo.

Non sempre l’entità apparente di un trauma è correlata con la sua gravità: per esempio ferite sanguinanti del cuoio capelluto non sempre stanno ad indicare i traumi peggiori.

In linea molto generale i traumi alle bozze frontali sono meno a rischio di frattura, ma vanno osservati comunque per le possibili lesioni da contraccolpo che possono ripercuotersi sul cervello e sul collo, come nei “colpi di frusta”. Il prodursi di una frattura non necessariamente è un indice di gravità (esistono traumi gravissimi senza frattura), ma deve suggerire estrema prudenza : nei più piccoli andrebbe usato per qualche tempo un caschetto paracolpi che è possibile reperire facilmente nei negozi per l’infanzia. 

La violenza del trauma è proporzionale all`altezza dal piano di caduta (da un metro o più) e alla durezza della superficie su cui si cade (cemento, linoleum, legno), ma anche al meccanismo con cui l’impatto si è verificato (per esempio incidente stradale, caduta dalle scale). 

I traumi al collo , alla base del cranio e sopra l’ orecchio devono destare maggiore attenzione.

Quelli che coinvolgono il volto devono essere parimenti osservati ed eventualmente valutati da un punto di vista ORL ; questi traumi necessitano spesso di copertura antibiotica perché la mucosa nasale è una sede ad elevatissima carica batterica e possono essere più facilmente fonte di infezioni a zone contigue.

COSA FARE (DOPO IL PRIMO SOCCORSO)

Quando il PS od il vostro pediatra hanno valutato che non sussistano gli estremi per un ricovero in ospedale ed avrete effettuato gli eventuali accertamenti prescritti, l’osservazione di vostro figlio proseguirà a casa per qualche giorno (15-20).

I sintomi che sono elencati più in basso devono allarmare e far condurre il bambino in Pronto Soccorso per una valutazione urgente.

  • Un`alterazione dello stato di coscienza ( il piccolo non si sveglia se stimolato o dorme più del normale)
  • La comparsa di un ematoma molle (come se toccaste la borsa dell’acqua calda) del cuoio capelluto.
  • Forte irritabilità.
  • Il bambino si muove in modo confuso o ha vertigini, cade spesso senza motivo.
  • Accusa disturbi della vista, dell’udito o della parola.
  • Ha mal di testa che peggiora o dura più di un giorno.
  • Lamenta dolore al collo.
  • Episodi di vomito improvvisi e ripetuti, senza febbre e diarrea.
  • Convulsioni.

Ricordate che la prevenzione è l’arma migliore : insegnate con fermezza ai bambini cosa si può fare e cosa no, identificando con loro il pericolo fin da piccolissimi ed interrompendo sempre con decisione giochi potenzialmente pericolosi. 

Indirizzo

L’ambulatorio si trova in
Via Peci 18, Piove di Sacco (PD).

È la piazzetta chiusa che si trova tra Via Roma e il complesso Barchette. Attorno all’ambulatorio ci sono piccoli parcheggi che vi consentirannno di lasciare l’auto.

Orari ambulatorio
Lunedì 9-13
Martedì 9-13
Mercoledì 15-19
Giovedì 9-13
Venerdì 15-19
Contatti

Potete contattarmi al n. + 39 328 7537373 
per consigli telefonici:
Lunedì, Martedì, Giovedì ore 16-19
Mercoledì e Venerdì ore 8-10
Sabato, solo per urgenze, ore 8-10

Solo per urgenze è attiva l’Associazione Pediatrica Fiore – Stefani + 39 328 7537373

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Dott.ssa Angela Fiore