MEGLIO DI NO! O COMUNQUE MAI DA SOLO E SE RIUSCITE MAI MENTRE SI E’ A TAVOLA. DOVETE ESSERE VOI A GESTIRE IL TELECOMANDO IN MODO DA POTER SORVEGLIARE, SPIEGARE E COMMENTARE CIO` CHE VIENE VISTO. CIO` VALE A QUALSIASI ETA`. INOLTRE STAR SEDUTI NON AIUTA A SMALTIRE CIO` CHE MANGIANO E OGNI ATTIVITA’ HA IL SUO SPAZIO E IL SUO TEMPO.
RIPORTO UN PAIO DI ARTICOLI APPARSI SU UPPA QUALCHE TEMPO FA. PENSATECI.
PER LA TV “BUONA” CITO VOLENTIERI “LA MELEVISIONE” ( VEDI NELLA SEZIONE LINK) E` UN PROGRAMMA DI QUALITA`DA VEDERE ASSIEME AI VOSTRI FIGLI PICCOLI.
Televisione: piccolo schermo, grande nemico
di Sonia Bozzi
L’abbiamo scritto e riscritto, ma non siamo ancora paghi, soprattutto perché stavolta sono loro, gli scienziati a dirlo! La televisione, se utilizzata in modo indiscriminato, fa male. E qualcuno adesso ci ha spiegato anche perché.
L’esperimento di cui scriveremo è stato condotto in America nel 2008 e muove da studi precedenti, nei quali si affermava che la prolungata esposizione alla televisione, in bambini con età inferiore ai 30 mesi, produce uno sviluppo cognitivo e del linguaggio più modesto del normale. L’obbiettivo era capire in che modo la televisione interferiva sullo sviluppo di questi bambini.
Il campione era costituito da 50 bambini di età compresa tra i 17 e i 36. Il gruppo venne diviso in due sottogruppi. Sono stati allestiti due setting sperimentali di uguali dimensioni collegati ad una stanza di osservazione. I bambini del primo gruppo venivano fatti entrare in una stanza dove, per i primi 30’ minuti, la televisione rimaneva accesa; viceversa i bambini dell’altro gruppo giocavano prima con la televisione spenta, poi, per i rimanenti 30’ con la televisione accesa. La televisione trasmetteva un popolare gioco televisivo per adulti, compresa la pubblicità.
I risultati dell’osservazione hanno evidenziato che i bambini più piccoli, se pure distratti dalla televisione soltanto per pochi secondi, risultavano più disturbati rispetto ai bambini più grandi; l’attività che stavano svolgendo veniva interrotta più frequentemente e per periodi più lunghi; lo schema di gioco dimenticato ogni volta e ricominciato da capo, compromettendone in modo significativo la complessità e la maturità.
Tenuto conto del valore imprescindibile del gioco come strumento di sperimentazione e di crescita nel processo di sviluppo cognitivo, e del fatto che un bambino impegnato in un gioco lo fa in modo serio, difficile da interrompere, bisogna ritenere che la televisione accesa, se pure utilizzata come semplice sottofondo per altre attività, costituisca un elemento di fortissimo disturbo per un bambino piccolo e costituisca un ostacolo alla normale attività di apprendimento di un bambino sotto i 30 mesi di età.
Cos’altro dovranno dirci per spiegarci che la televisione usata come presenza continua e invasiva nella vita familiare non è una compagnia, ma solo un’illusione di compagnia, che non aggiunge ma toglie, che non avvicina agli altri ma allontana; che i nostri bambini non ne sentono il bisogno e che per tenerli impegnati basta farli sedere a terra con una pentola, un coperchio e qualcosa da metterci dentro? In fondo, non chiedono molto per crescere, possiamo accontentarli.
Televisione: piccola guida al piccolo schermo
di Federico Marolla
La letteratura medica internazionale conferma che la TV è un mezzo di comunicazione così persuasivo che può avere effetti sulla salute: – la violenza in TV aumenta la probabilità di comportamenti aggressivi e antisociali; – più i bambini sono piccoli, più sono vittime della pubblicità perché le credono; – più di un paio d’ore al giorno di TV hanno un effetto deleterio sulle prestazioni scolastiche; – più un bambino guarda la TV, più è probabile che diventi obeso; – la sessualità in TV viene rappresentata in maniera distorta ed è una possibile causa di gravidanze fra le adolescenti; – laumento dei suicidi tra gli adolescenti dopo la visione di programmi televisivi che riportano casi di suicidio è probabilmente dovuta a comportamenti imitativi. In Italia i bambini stanno davanti la TV tra le 2 ore e le 3 ore e mezzo al giorno; e vostro figlio? Solo se imparerete “ad addomesticare” il video di casa, i vostri figli mostreranno un livello sufficiente di “tele-educazione”; d’altro canto solo voi siete in condizione di porre regole entro le pareti domestiche. Non più di 2 ore al giorno di TV; mai prima di andare a letto o al mattino; no alla TV come premio-castigo; scegliere i programmi insieme; non lasciarli soli; parlare con loro di quanto si vede, stimolandoli ad esprimere pareri, gusti, perplessità; massima attenzione alla quantità e qualità di alimenti e bevande che i ragazzi sono portati a consumare mentre guardano la TV; mai vederla sdraiati; mai ad una distanza inferiore ai 2 metri; dare alternative alla TV; dare il buon esempio.