Posso prendere un animale al mio bambino?

Riporto questo bell`articolo apparso su “genitori magazine” che è davvero esauriente.

UN ANIMALE È UN AMICO INSEPARABILE E RIESCE A DARE L’AMORE INCONDIZIONATO CHE DIFFICILMENTE NOI UMANI RIUSCIAMO A DARE. È UN AMICO “A VITA” E NON TRADISCE MAI. CERTAMENTE VA EDUCATO, AMATO, CURATO E SOPRATTUTTO RISPETTATO. I BAMBINI IMPARANDO IL RISPETTO PER GLI ANIMALI IMPARANO IL RISPETTO ANCHE PER I PROPRI SIMILI. 

Bambini e animali: una relazione importante e… terapeutica
di Alessandra Marilli

Accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale può rappresentare un valore aggiunto all’educazione e al tipo di esperienze che intendiamo far vivere ai nostri figli. Un animale, infatti, educa alla “diversità”, perché dimostra al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma anche altri esseri viventi che meritano rispetto e che sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo.
Tuttavia, la scelta di adottare un cucciolo (o un animale in genere) non deve essere presa alla leggera: la prima cosa da insegnare ad un bambino è infatti l’enorme responsabilità che un animale comporta. Un cane o un gatto necessitano di cure e attenzioni e non devono essere considerati “giocattoli”, piuttosto, è opportuno paragonarli a dei compagni di vita e di avventure, ma sempre nel reciproco rispetto della loro specifica natura.
Per capire meglio come gestire tale delicata relazione abbiamo incontrato chi di animali e bambini se ne occupa ormai da anni: la dott.ssa Francesca Mugnai, Presidente della Onlus Antropozoa e responsabile della Pet Therapy presso l’ospedale Meyer di Firenze.

E’ ormai noto che l’interazione con gli animali ha effetti benefici sulla crescita dei bambini: in che modo tale relazione aiuta lo sviluppo del piccolo? Quali sono, nello specifico, tali effetti benefici?
I bambini che crescono con gli animali domestici hanno sicuramente una capacità empatica, di leggere e comprendere le emozioni e i comportamenti altrui maggiore, proprio perchè allenati fin dalla più tenera età all’osservazione di un essere vivente ricco di bisogni fisici ma anche psicologici come un animale, ma difficilmente interpretabili.
I benefici sono quindi a livello psicologico ed educativo: interagire con l’animale mette in moto il desiderio di curare un altro essere vivente di sperimentarsi in una relazione. A livello educativo insegna ad attendere i tempi dell’altro e la virtù della pazienza.
Inoltre ci sono benefici fisici legati all’attività motoria che il bambino può fare insieme al suo amico a quattro zampe, nonché sociali: un bimbo insieme al suo animale cattura sempre l’attenzione e suscita simpatia immediata.

Esiste un’età più adatta per instaurare una relazione bambino-animale? Se si, da quale?
I bambini a partire dai 2 anni possono essere attratti da un animale a causa della diversità fisica (grandi orecchie, pelo soffice, coda, strani e buffi movimenti …) ma al contempo non comprendere ancora le necessità e le esigenze specifiche del 4 zampe. Dai 4-6 anni possono essere più responsabilizzati e attratti da questa importante relazione.
Sicuramente un bambino che fin da piccolissimo convive con un animale avrà dei benefici maggiori.

Quali animali domestici sono “più indicati” per i bambini?
Sicuramente è il cane: proprio per la sua storia evolutiva, con una lunghissima storia  di domesticazione è l’animale con cui  si riesce maggiormente a comunicare .
Ma anche altri piccoli animali come gatti, uccellini, ecc. possono essere compagni importanti per la crescita, non solo del piccolo ma dell’intero nucleo familiare.
L’importante è sempre interpellare un veterinario di fiducia che consigli l’animale che maggiormente può adattarsi a quel contesto di famiglia, tenendo contro sia degli spazi che del tempo da dedicare al compagno peloso.

Molto spesso i genitori tendono a regalare un cucciolo per soddisfare i capricci dei bambini, senza tenere conto dell’impegno effettivo che un animale comporta. Cosa ne pensa? Cosa vi sentite di consigliare ai genitori?
Ogni relazione, inclusa quella con gli animali, va coltivata con pazienza, impegno e attenzione. Ho visto famiglie ricomporsi grazie alla presenza di un cucciolo dopo lutti o separazioni e famiglie in cui il comportamento del cane era una spia per un disagio ben più profondo.
Una scelta consapevole e forse rimandata nel tempo al momento giusto, è la scelta migliore che porta a un rapporto ottimale.
Quando veniamo interpellati dai genitori di bambini malati o con disabilità mentale, la prima cosa che facciamo è quella di spiegare tutte le difficoltà dell’avere un animale in modo da rafforzare la loro volontà.

Matteo insieme a Francesca e ai cani di Antropozoa

In generale, quali sono le regole per una corretta convivenza e un sano rapporto tra bambino e animale?
Sanità fisica psicologica e condizioni di benessere dell’animale, oltre alle normali regole igienico sanitarie, un controllo sempre presente da parte di un adulto in presenza di cani e bambini e il pensare che quando in famiglia entra un animale avremo un po’ più da fare… ma la gioia accompagnerà tutti i giorni!

La Pet-therapy: quando Fido diventa terapeutico
Antropozoa Onlus lavora nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze, unico e importante esempio in Italia di progetto di attività e terapia con gli animali attivo ormai da circa 10 anni, tanto che l’attività in reparto con i bambini è diventata parte del protocollo di accoglienza. Cerchiamo di capire meglio in cosa consiste.

Che il rapporto con gli animali porti benefici all’uomo è dimostrato e confermato dal progressivo ricorso alla pet-therapy: può spiegarci brevemente in cosa consiste?
Spesso le terapie tradizionali, necessarie e di primaria importanza, si trovano a fare i conti con la poca motivazione o interesse del paziente a progredire. L’animale molte volte è un “leva motivazionale” importante per un bambino: operare insieme al cucciolo significa giocare con lui. È compito dello specialista utilizzare questa motivazione per un dettagliato e rigoroso programma educativo e/o riabilitativo.

Quali sono gli effetti terapeutici che la pet-therapy si prefigge di raggiungere?
Gli effetti vertono sull’area della socializzazione (depressione, autismo, disturbi generici dello sviluppo), sull’area cognitiva (bambini con disturbi psichiatrici e neurologici) emotiva (bambini con difficoltà di adattamento, disturbi dell’apprendimento) e motoria (bambini con problemi neuromotori).
I piccoli con difficoltà ad aprirsi possono trovare nello specialista in pet therapy una figura di riferimento che si adopera opera insieme a un compagno particolare.
Altro settore è quello della riabilitazione motoria con l’animale in cui il cane o il cavallo fungono da importante motivatore al recupero psicofisico.
Chi opera nel campo della pet therapy è un professionista esperto formato nel settore psicologico, medico veterinario ecc e che collabora costantemente con le figure di riferimento del piccolo paziente.

Per quali soggetti è più indicata? Perché è particolarmente adatta ai bambini?
La pet therapy, intesa come terapia specifica, è indicata per tutti coloro che presentano problemi di comunicazione, di relazione e di socializzazione.
Per l’autismo, i disturbi pervasivi dello sviluppo, i disturbi del comportamento e psichiatrici è uno strumento riabilitativo importante.
Anche per i bambini con malattia cronica è sicuramente uno strumento importante, monitorando l’aspetto di salute e la fase di malattia a livello psicologico.

Ho letto che la pet-therapy inizia ad essere utilizzata anche negli approcci educativi tradizionali, cioè non solo come terapia vera e propria, ma nella prevenzione di problemi affettivi e relazionali. Perché?
L’aspetto educativo della relazione bambino animale può esser visto con l’obiettivo del benessere e di una miglior qualità di vita.
In molte scuole di alcuni paesi europei e nord americani esistono oramai da anni veri e propri protocolli di percorsi educativi alla relazione con l’animale per cui i bambini sia nella propria classe che nel doposcuola possono avere un contatto diretto con i 4 zampe. E’ un rapporto con un forte impatto emotivo che stimola il benessere del piccolo e permette di portare alla luce eventuali problemi di adattamento e difficoltà transitorie del bambino.

Quadrupedi in corsia
Per scoprire i “miracoli” della pet-therapy e conoscere meglio l’impegno di Antropozoa presso l’Ospedale Meyer di Firenze, vi consigliamo questo video. Rilassatevi e ammirate le meraviglie di cui sono capaci questi nostri inseparabili amici:

Indirizzo

L’ambulatorio si trova in
Via Peci 18, Piove di Sacco (PD).

È la piazzetta chiusa che si trova tra Via Roma e il complesso Barchette. Attorno all’ambulatorio ci sono piccoli parcheggi che vi consentirannno di lasciare l’auto.

Orari ambulatorio
Lunedì 9-13
Martedì 9-13
Mercoledì 15-19
Giovedì 9-13
Venerdì 15-19
Contatti

Potete contattarmi al n. + 39 328 7537373 
per consigli telefonici:
Lunedì, Martedì, Giovedì ore 16-19
Mercoledì e Venerdì ore 8-10
Sabato, solo per urgenze, ore 8-10

Solo per urgenze è attiva l’Associazione Pediatrica Fiore – Stefani + 39 328 7537373

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Dott.ssa Angela Fiore